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Investire online: quali sono i motivi che spingono i risparmiatori ad affidarsi al trading in rete?

Da Redazione

Maggio 22, 2020

Investire online: quali sono i motivi che spingono i risparmiatori ad affidarsi al trading in rete?

I risparmiatori di tutto il mondo, italiani compresi, negli ultimi anni hanno scoperto una nuova modalità per allocare i propri risparmi: investire online. Questa prassi, oramai, è diffusa a tal punto che, per buona parte degli utenti finanziari, è diventato un punto fermo imprescindibile, grazie ai molteplici aspetti che andremo ad analizzare in questo articolo. 

D’altro canto, la sfiducia verso il tradizionale sistema bancario, fatto di sportelli ed agenzie, è andata aumentando nel tempo, talvolta a causa  di alcuni atteggiamenti assunti dagli istituti di credito, che – in alcuni casi – hanno effettuato pressioni commerciali ai propri dipendenti, al fine di collocare prodotti che scaricassero il “rischio credito” dalla banca ai clienti. 

La sfiducia nel sistema bancario ha aumentato il numero degli utenti che investono online

Ad onor del vero, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: non tutte le banche, men che meno non tutti i consulenti, hanno adottato questo tipo di atteggiamento nei confronti dei propri utenti. Ma i casi Cirio e Parmalat, solo per citare i più famosi, hanno dimostrato come, in qualche caso, questo comportamento fosse stato effettivamente utilizzato dagli istituti di credito. 

La fiducia smarrita nel sistema bancario, di conseguenza, ha incanalato i risparmiatori verso altre tipologie di supporti in materia di investimenti. Ed il trading online, ovvero effettuare le operazioni di compravendita tramite pc, smartphone o tablet, è diventato il canale di gran lunga prediletto, grazie anche al costante aumento di portali finanziari seri ed affidabili. 

Il primo vantaggio tangibile quando si investe online, è costituito, senza alcun dubbio, dal forte risparmio economico: le commissioni di negoziazione sono largamente inferiori rispetto a quelle applicate allo sportello bancario, dove, in alcuni casi, si arriva a pagare uno 0,75% del controvalore investito. Un salasso che si può abbattere, anche del 300%, affidandosi ai broker finanziari: quelli marchiati ESMA sono da prediligere, in quanto operano nel pieno rispetto del quadro normativo vigente. 

Un aspetto di fortissimo appeal, poi, riguarda il comfort. Investire online, infatti, evita all’utente di doversi recare presso l’intermediario finanziario, dove talvolta, nonostante abbia preso un appuntamento, deve sopportare svariati minuti d’attesa, ai quali vanno aggiunti quelli necessari per raggiungere lo sportello bancario. Un arco temporale, in alcuni casi, che rende meno conveniente l’esecuzione dell’operazione: nei listini azionari, ad esempio, le variazioni possono essere significative anche nel ristretto spazio di pochi minuti. 

Trading online: aumentano le opzioni a disposizione dei risparmiatori

Grazie al trading online, invece, l’utente, operando in tempo reale, effettua le operazioni di compravendita ai prezzi ritenuti dallo stesso più idonei, evitando che le oscillazioni possano compromettere le intenzioni originarie per le quali avevo deciso di acquistare un determinato titolo. In tal senso, è opportuno scegliere dei broker che siano dotati di server  in grado di garantire un’ottima celerità nell’esecuzione delle operazioni, 

Scegliendo il trading online, oltretutto, non si può far a meno di constatare come l’offerta per i risparmiatori sia decisamente più ampia e variegata. Allo sportello bancario, di fatto, gli asset ai quali accedere sono limitati: azioni, obbligazioni, fondi di investimento e, in alcuni casi specifici, certificates, sono gli unici che possono approcciati allo sportello.

Oltre a quelli summenzionati, le piattaforme di trading sono in grado di proporre altri strumenti finanziari che, al momento, non si possono sottoscrivere in banca. I due più famosi, in tal senso, sono il Forex e le Criptovalute, che nell’ultimo quinquennio hanno visto aumentare, esponenzialmente, il numero di investitori, attratti dai guadagni che questi due asset sono stati in grado di sfornare. 

Nel caso delle criptovalute, poi, il dibattito è assai serrato fra chi le definisce come “il futuro del mondo” e chi, invece, non fa altro che accostarle ad un fenomeno transitorio, destinato a sgonfiarsi nel tempo. Solo il futuro dirà chi abbia ragione tra le due opposte fazioni. Ad oggi, c’è di certo che queste monete digitali, nonostante siano esposte ad una forte volatilità, si sono dimostrate spesso foriere di soddisfazioni per moltissimi risparmiatori.

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