L’incubo siriano di cui spesso ci dimentichiamo

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Oggi parliamo di un argomento scomodo, che spesso è messo sotto silenzio da discussioni inutili su chi meriti di essere aiutato per primo. La verità, che a molti non piace ascoltare, è che merita di essere aiutato chi soffre a prescindere dalla razza, dalla provenienza o dalla fede religiosa. L’aiuto umanitario lavora proprio con questo fine, ovvero quello di offrire assistenza e protezione a chi ne ha bisogno. Non ci vuole un’indagine approfondita per renderci conto che si, le nostre vite possono essere difficili ma che rispetto a quelle di chi vive in mezzo alla guerra e alla fame, dovrebbero farci sentire grati e fortunati. Oggi vogliamo portare alla luce una verità scomoda e dolorosa che riguarda tutte quelle vittime che non hanno colpa e che sono nate e cresciute in mezzo alla morte: i bambini siriani.

Come possiamo aiutare i bambini siriani?

La guerra civile siriana va avanti dal 2011 e da allora miete centinaia e di vittime al giorno per rappresaglie, bombardamenti, malattia e fame. Morire di fame o di ferite da guerra è ciò che i bambini siriani vivono ogni giorno, è la realtà che li circonda da quando sono venuti al mondo. Se ti stai chiedendo come possiamo aiutare i bambini siriani

perché pensi che sia impossibile mettere fine ad una guerra e portare la pace, ti sbagli. La guerra si combatte anche con l’aiuto umanitario, con il sostegno economico e con piccoli gesti che creano speranza per l’umanità. Anche se per noi si tratta di un piccolo gesto per chi lo riceve è molto di più. Un sostegno ai bimbi siriani consiste in una piccola donazione che, qui da noi, corrisponde ad una maglietta o a due pacchetti di sigarette. Cinque, dieci o venti euro significano farmaci, acqua, vestiti o coperte per chi non ha speranze e non vede un futuro oltre il proprio naso.

Fai la scelta giusta

Quella della Siria è un’emergenza gravissima che corrisponde ad una delle maggiori crisi umanitarie degli ultimi anni. Donne e bambini sono abbandonati a loro stessi, mentre tentano la fuga e cercano di sopravvivere ai traumi, alle temperature rigide di notte, alla sete e alla fame. Spiegare a parole il clima di sofferenza e dolore che caratterizza le vite dei civili coinvolti in questa guerra insana e interminabile è davvero difficile. Ciò che conta per noi è fare la scelta giusta e schierarci a favore di chi soffre ingiustamente e viene privato ogni giorno dei diritti fondamentali che troppo spesso diamo per scontati.

Il paese è distrutto così come lo sono strade, strutture pubbliche e infrastrutture. Le persone, quando possono, dormono in tenda mentre chi non ha nulla si accampa dove può, in strada e in mezzo alle macerie. Non c’è acqua o luce e, soprattutto, non c’è cibo. La paura e l’istinto di sopravvivenza sono i sentimenti che accompagnano le cagionevoli giornate di questi bambini che vivono con l’unica colpa di esser nati nel lato sfortunato del mondo. Aiutarli e sostenere la loro crescita significa opporsi alla guerra con la generosità e con la speranza di non doverci mai trovare a vivere un incubo come quello siriano sulla nostra pelle.